Attacchi di panico
Ansia
Depressione e disturbi depressivi
Disturbi della sfera sessuale
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Psicologo per Attacchi di Panico

Il mio obiettivo: aiutarti a risolvere gli attacchi di panico e di agorafobia per ritrovare il giusto equilibrio con la propria identità e con la tua vita sociale.
Persona rilassata su un'altalena con il vento che soffia tra i capelli.

Psicologo Esperto in Attacchi di Panico

Cosa sono gli attacchi di panico?

Gli attacchi di panico sono una condizione di sofferenza e di ansia acuta in cui l’individuo registra un aumento del timore verso una situazione che si trasforma rapidamente in paura.

La durata dell’evento noto come attacco di panico è generalmente breve ma l’intensità elevata al punto che può diventare un impedimento per le normali attività della vita.

Non tutti gli attacchi di panico possono essere considerati come un disturbo, questa condizione si registra solo nel momento in cui gli episodi diventano sistematici e si registrano con costanza. Per affrontare questa condizione non dobbiamo sottovalutare i sintomi.
Disturbo
Gli attacchi di panico si presentano come delle condizioni di ansia acuta che porta chi ne soffre a registrare una condizione di terrore verso una determinata situazione, in alcuni casi senza alcuna motivazione apparente. Sono necessari circa 10 minuti per raggiungere il climax, ovvero la fase di massima intensità dal momento in cui si registrano i sintomi.

A causa della sua natura, possiamo dividere gli attacchi di panico in due tipologie: atteso/situazionale e inatteso. Nel primo caso il soggetto che soffre del disturbo sa bene quali sono le cause scatenanti e si aspetta di cadere in quella specifica situazione nel momento in cui si presentano le condizioni; nel secondo tutto è improvviso.

I timori che le persone registrano sono quelli di ricadere di nuovo nell’attacco di panico già sperimentato ma anche di subirne le conseguenze come, ad esempio, eventuali infarti dovuti alla grande paura che si prova in queste condizioni. D’altro canto non è un’ipotesi peregrina dato che uno dei sintomi principali dell’attacco di panico è proprio la tachicardia.
Cause
Non esistono dei segnali chiari che indicano delle cause scatenanti dell’esperienza di panico. In alcuni casi si può parlare di un collegamento con il temperamento di una persona, incline ai pensieri negativi, o una propensione all’ansia. Queste condizioni potrebbero favorire gli attacchi di panico così come avviene con eventuali storie di abusi durante l’infanzia. Ma in linea di massima non esiste una relazione causa/effetto.
Sintomi
Non è facile diagnosticare una sindrome da panico dato che spesso i segnali si possono confondere e interpretare in modo inadeguato. Per poter affermare di trovarsi di fronte a una situazione di panico dobbiamo registrare almeno 4 dei sintomi tipici di questa condizione.
  • Aumento del battito cardiaco.
  • Sudorazione eccessiva.
  • Sensazione di soffocare.
  • Formicolio o intorpidimento.
  • Paura di morire.
  • Dolore al petto, oppressione.
  • Nausea e vertigini.
  • Sensazione di svenimento.
  • Tremori di diversa intensità.
  • Confusione mentale.
  • Brividi o vampate di calore.
Il pensiero è di vivere una situazione irreale e il timore, oltre quello di morire, è quello di diventare pazzo/a. Di fronte a queste condizioni, il singolo può mettere in pratica delle tattiche controproducenti che semplicemente evitano il problema e limitano la propria vita.
Diagnosi
Una delle maggiori difficoltà nella diagnosi degli attacchi di panico: la semplicità con la quale si possono confondere con altri disturbi ansiosi. In alcuni casi, gli attacchi di panico sono collegati a disturbi medici e per questo devono essere trattati valutando le cause correlate.

Lo stesso vale per gli episodi legati all’abuso di sostanze stupefacenti. In molti casi è necessario intervenire sulle cause di questi eventi, come ad esempio le dipendenza da alcol e droga o da altre sostanze medicinali che possono portare all’evento.
Cura
Per prendersi cura delle persone che soffrono di attacchi di panico si seguono due strade principali: il trattamento farmacologico e quello psicoterapeutico. C’è da ricordare che in alcuni casi c’è bisogno di una sinergia tra le due sfere. Nel primo caso si propongono farmaci – benzodiazepine e antidepressivi – che hanno il potere di frenare gli effetti.

Nel secondo, la psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta i pazienti ad analiNel secondo, in alcuni casi si punta verso la terapia somatopsichica combina il piano cognitivo/psicologico e quello fisico. Questo incontro aiuta i pazienti ad analizzare le condizioni che portano allo stato di panico per tentare di risolvere il problema. Il percorso che si segue in questi casi è delineato da una roadmap specifica, con alcuni punti comuni:
  • Definizione degli obiettivi terapeutici.
  • Spiegazione del disturbo al paziente.
  • Ricostruzione dell’evento disturbante.
  • Spiegazione delle tecniche di gestione.
  • Tecniche per evitare pensieri errati.
  • Prevenzione di nuovi attacchi di panico.
Spesso terapia farmacologica aiuta il paziente a iniziare il percorso con lo psicoterapeuta e si ricorda che se seguita alla lettera non c’è alcun pericolo di sviluppare dipendenza.