Cosa chiedere allo psicologo?
Ricevo, quasi quotidianamente, più domande e relative richieste di consigli da parte di persone che chiedono come comportarsi nei confronti di farmaci che vengono assunti per la terapia dell’ansia, della depressione, degli attacchi di panico e di alcuni fra i più diffusi disturbi sessuali.
Auali, ad esempio, l’eiaculazione precoce, la difficoltà del mantenimento dell’erezione e dell’assenza del desiderio.
Domande alle quali avrei molto piacere nel rispondere, sia per essere d’aiuto a chi si trova, in quel momento, in difficoltà. Sia proprio per una forma che ritengo corretta e comprensibile, di dare una risposta a chi, evidentemente piuttosto turbato, è alla ricerca di un rimedio che possa rappresentare, in quel momento, la soluzione efficace, immediata e, soprattutto, semplice al problema.
Purtroppo, questo è assolutamente impossibile
Prima di tutto, perché il paziente, al fine di ottenere un responso corretto, efficace, serio e in linea con i principi della psicoterapia, deve, inizialmente essere sottoposto al colloquio psicologico clinico, all’esame psicodiagnostico individuale e alla valutazione neuropsicologica che include il profilo psicofisiologico.
Tutto questo proprio al fine che la valutazione sia seria e gli eventuali consigli successivi possano avere una base scientifica, garanzia questa di serietà, competenza, professionalità.
È inoltre necessario precisare, infine, che molte persone, poiché vorrebbero fare a meno delle medicine, pongono domande molto specifiche, anche proprio specificatamente a proposito del tipo di farmaci che stanno utilizzando in quel momento e/o della modalità che hanno utilizzato per scalarli gradatamente.
Proprio perché sperano in consigli precisi
Consigli esatti che ovviamente, non possono essere dati, prima di tutto, in virtù dell’ovvia e scontata scarsa conoscenza dei dati a disposizione. E poi perché, senza una conoscenza molto approfondita, è impossibile capire in quali casi può essere necessario ottenere una parziale riduzione dei sintomi mediante psicofarmaci prima di impostare una psicoterapia efficace.
Dove, invece, soprattutto nei casi più gravi, è consigliabile invece mantenere affiancate le due forme di terapia, quella farmacologica e quella psicoterapica, mantenendo fede a quanto la ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato, ovvero l’efficacia terapeutica dell’utilizzo combinato insieme di entrambe i due trattamenti associati.