
Terapia comportamentale, come sceglierla al meglio
La terapia comportamentale non si riduce ad un metodo standardizzato e rigido per curare i pazienti con la semplice applicazione di un trattamento predeterminato a dati problemi.
Al contrario, i programmi di intervento sul comportamento vengono adattati individualmente al problema specifico di un paziente e alle particolari circostanze che contribuiscono al suo mantenimento.
La scelta di un determinato metodo terapeutico
Questa scelta si basa soprattutto sulle informazioni raccolte durante il processo di valutazione e sugli obiettivi che sono stati identificati e definiti per ogni paziente.
La valutazione individualizzata di ogni comportamento inadeguato fornisce delle linee di condotta specifiche per scegliere un metodo piuttosto che un altro e i terapeuti non dovrebbero impiegare delle tecniche semplicemente perché sono più familiari o corrispondenti alla loro particolare inclinazione teorica, piuttosto che alla loro preaparazione, perché il particolare problema del paziente deve essere il principale fattore che determina la scelta del metodo di cura.
Esaminando gli eventi antecedenti e le conseguenze dei problemi nel contesto di un’analisi funzionale, il terapeuta può identificare i fattori che determinano e mantengono i comportamenti inadeguati del paziente e capire, attraverso questo metodo, se i problemi di socializzazione oppure le disfunzioni sessuali siano dovuti ad una mancanza di specifiche abilità, oppure se basati, più semplicemente, su problemi mediati dall’ansia.
Per i pazienti con una carenza di abilità
Può essere indicato un metodo di cura centrato sull’acquisizione di risposte alternative, oppure su un uso più appropriato delle abilità che già possiedono e, finalizzate a questo scopo. Le terapie più appropriate sono:
- il training assertivo,
- il role-playing,
- il modeling
- e tutte le tecniche operanti
Se è l’ansia il principale fattore debilitante, oppure il paziente soffre di un eccessivo arousal associato a collera o di una mancanza di arousal dovuto a depressione, saranno molto più appropriati quei metodi terapeutici che insegnano ai pazienti a modulare adeguatamente le loro risposte psicofisiologiche.
Per cui, una desensibilizzazione sistematica dell’ansia ed un training di rilassamento potrebbero essere molto vantaggiosi per aiutare i pazienti a controllare le loro reazioni allo stress, mentre le procedure ipnotiche e di biofeedback possono essere molto redditizie nei casi in cui si può intervenire direttamente sulla componente viscerale.
Spesso i pazienti con disturbi psicofisiologici
Questi manifestano un’incapacità di modificare la tendenza ad una risposta primaria in condizioni di stress. Per esempio, un paziente con un disturbo cardiovascolare tende a manifestare un’eccessiva reazione di questo apparato con un incremento della pressione arteriosa ed un’accelerazione del battito cardiaco.
Quindi, come detto sopra, ipnosi e biofeedback possono aiutare pazienti affetti da asma, aritmie cardiache, morbo di Raynaud, ecc. a mantenere un migliore equilibrio omeopatico all’interno del sistema nervoso autonomo.
Invece il flooding può essere utile per permettere ai pazienti di sperimentare il maggior arousal possibile in rapporto alla loro collera o paura.
Infatti, una recente ricerca sull’immaginazione emotiva ha dimostrato che è possibile insegnare ai pazienti ad avere risposte fisiologiche più congruenti con la loro auto-descrizione dell’arousal in situazioni stressanti e anche il modeling di un individuo che affronta una situazione stressante è un altro metodo con il quale i pazienti possono sperimentare indirettamente determinate emozioni senza conseguenze negative.
La necessità di applicare metodi cognitivi
È più evidente nei casi in cui il problema dell’individuo si manifesta oppure si mantiene tramite l’ideazione come, per esempio, affermazioni di autodenigrazione, pensieri ossessivi che causano azioni compulsiva e convinzioni irrazionali anche se, questi, a volte, possono essere modificati con la ristrutturazione cognitiva, con l’esecuzione immaginata ( cover rehearsal ) di nuovi comportamenti, e con altri metodi di auto-istruzione che aiutano i pazienti a controllare l’esperienza anticipatori dello stress.
E’ importante sottolineare che, talvolta, può essere necessario utilizzare simultaneamente parecchie tecniche comportamentali all’interno dello stesso programma d’intervento al fine di modificare in modo maggiormente efficace il comportamento inadeguato e per mantenere tali modificazioni.
Sarebbe strano pensare e riscontrare che gli stati emozionali che il paziente presenta durante il trattamento si manifestino in un solo sistema di risposta.
Quando si presentano ai pazienti degli stimoli emozionali, questi, raramente, manifestano risposte con livelli di intensità simili in tutti e tre i sistemi, ovvero quello verbale, quello comportamentale e quello fisiologico, inoltre, una variazione in un aspetto della risposta emozionale non significa necessariamente che anche altre componenti della risposta manifesteranno una parallela variazione.