Disturbi fisici o malessere esistenziale?
Molti presentano tutta una serie di sintomi fisici ai quali non corrisponde alcun disturbo organico. Si tratta di persone che, comunemente, vengono etichettate con “vaghe diagnosi”, quali, ad esempio, “turbe neurovegetative”, “distonia neurovegetativa”, “disordine funzionale”, “colite spastica”, “colon irritabile.
Ma, in realtà, oggi più che mai, un disturbo fisico può rappresentare il vero linguaggio della sofferenza psichica e del malessere esistenziale.
Soffriamo fisicamente anche per le nostre ansie, delusioni
E’ il corpo che si fa portavoce delle nostre ansie, delle nostre delusioni, dei nostri problemi, della nostra capacità di adattarci in modo adeguato all’ambiente.
Questi sintomi-messaggio- esprimono, senza dubbio, qualcosa che va al di là del loro significato clinico, in quanto spesso racchiudono un’urgente richiesta d’aiuto, un disagio psicologico, una condizione di ansia o di difficoltà di adattamento, una depressione mascherata.
Infatti il soggetto nega, perché non consapevole dell’importanza della propria condizione di disagio, di sentirsi depresso, piuttosto che ansioso, anche se presenta uno o più sintomi somatici quali, ad esempio,
- Stanchezza cronica
- Malessere generale
- Mal di testa
- Disturbi gastrointestinali
- Disturbi dell’alimentazione
- Disturbi del flusso mestruale
Per tali motivi si parla di somatizzazione dell’esperienza depressiva o ansiosa, un fenomeno oggi sempre più diffuso e che richiede una particolare attenzione, in quanto soltanto attraverso una corretta diagnosi è possibile approdare all’adeguato approccio terapeutico.
Quali sono i segnali di questa condizione specifica?
I sintomi fisici sono meglio accettati rispetto alla malattia mentale o nervosa, infatti ci si sente più compresi se si ha un forte mal di testa che se si è giù di morale, in quanto i disturbi emotivi così espressi rappresentano una reazione alle repressioni, inibizioni e rimozioni della nostra vita, rappresentano una soluzione adeguata ad evitare che i problemi reali vengano dibattuti e messi in discussione nel contesto della nostra vita stessa.
Alcuni sintomi sono più frequenti di altri e possono dar luogo a complessi sindromici tra i quali ricordiamo, ad esempio, la sindrome vertiginosa psicosomatica, la cefalea di tipo censivo, la sindrome premestruale, alcuni disturbi gastrointestinali e moltissimi disturbi sessuali.
Con la giusta terapia si aumenta l’autocontrollo
Stress e tensione sono i principali responsabili dei nostri malanni fisici e psichici ed utilizzando la corretta terapia per il rilassamento muscolare ed il raggiungimento dell’autocontrollo, riusciremo a determinare le cause della tensione e, soprattutto, ad eliminarla.
Bisogna imparare a disinibirsi, ovvero a provvedersi del naturale tranquillante che è presente in noi stessi e che potremo portare con noi durante tutte le attività quotidiane, in quanto dopo l’apprendimento della corretta tecnica per il rilassamento, saremo in grado di proteggerci contro gli stimoli disturbatori, conservando sempre un atteggiamento rilassato e “sotto controllo”.
Infatti, come afferma Maxwell Maltz in “Psicocibernetica”:
… stato largamente provato, con esperimenti scientifici di laboratorio, che non è assolutamente possibile sentirsi irati, impauriti, ansiosi insicuri ed “in pericolo”, se i muscoli restano perfettamente rilassato
Dunque non è un caso se i soggetti afflitti da disturbi ansiosi, ovvero “disturbi dell’emotività” di qualsiasi natura, non riescano a mantenere un comportamento rilassato, in quanto evidentemente non posseggono la benché minima connotazione del comportamento rilassato e controllato.